Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia
, ed avvicinandola, od allontanandola poscia da un quadro, sinchè l’immagine del sole, che vi si fa sopra, sia la più piccola e la più nitida
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Questo triangolo è più piccolo che A B C; ma, se le distanze Aa, Bb, Cc sono proporzionali ad OA, OB, OC, i due triangoli sono simili, e non vi può
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Si vede che ciò che vi ha di più importante presso un diaframma, è la sua posizione più o meno distante dalla lente, e la sua grandezza od apertura
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trasfigurazione massima, e vice versa. Per un vetro dato non vi è dunque che un solo luogo del diaframma, che concilia in una media accettabile le due
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positiva delle lenti convesse. Vi è una limpida definizione al centro, e la definizione ai margini, e la pianezza del campo, è così buona come quella
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colla massima quantità di luce possibile, oltre cui vi è poco a sperare che si possano fare altri progressi notevoli.
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Vale a dire, un acido debole, venendo a contatto con una base debole, si comporterà è vero come un acido debole, e vi sarà poca affinità colla base
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stesso. La base più forte, avendo un maggiore antagonismo per l’acido di quello che vi abbia la base meno forte, ha perciò un’affinità più grande di
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Succede alcune volte che sopra 1 equivalente di una base vi è contenuto più di 1 equivalente di un acido. Allora il nome del sale si fa precedere dai
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(a), Tomo VI.
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capovolto nell’acqua, il bicchiere non si riempie di acqua, perchè l’aria contenuta nel bicchiere vi mette insormontabile ostacolo. Se invece si
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L’idrogeno si estrae dall’acqua levando da questa l’ossigeno col mezzo di una sostanza che abbia maggiore affinità per l’ossigeno di quella che vi
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Le combinazioni che l’acqua forma cogli acidi sono di natura diversa in quanto l’acqua vi fa le funzioni di base. Così coll’acido solforico anidro
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Le combinazioni che forma l’acqua colle basi si chiamano idrati, perchè l’acqua vi fa le funzioni di un acido; così si dice idrato di calce, CaO,HO
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Si può dire senza esagerare, che non vi è una sola arte, la quale non metta a profitto l’acido solforico. Da quest’acido dipende la fabbricazione
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quando vi si trovano traccie di solfuro d’idrogeno. L’equivalente dell’argento è 108. Col mercurio forma un amalgama che è alcune volte usato per
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Vi sono tre composti di acqua con acido cloroidrico, in cui i rapporti tra la quantità dei due componenti sono fissi.
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. Con un tal metodo, quando vi ha contrazione o dilatazione, e quando la densità dei liquidi che si mescolano è diversa, non si ottiene un’esattezza
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se vi fosse contrazione invece di avere dopo il miscuglio il volume V + V’ si avrebbe p. e. 1/2(V + V’).
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Quest’equazione (2) dimostra che quando vi è contrazione i rapporti che hanno fra loro i volumi V; V’; V + V’/c non sono gli stessi dei rapporti dei
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Si mescolino i due liquidi, se non vi ha contrazione, nè dilatazione alcuna, chiamando d la densità del nuovo liquido, avrassi evidentemente dopo il
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VI. Preparare i liquidi sviluppatori.
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Affine di evitare il polverio si deve albuminare in una camera ben propria, dove non vi siano correnti di aria, convien bagnare il pavimento, e
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Non vi sono serie difficoltà per sensibilizzare le lastre introducendole in questo recipiente in cui si pose l’aceto-nitrato, perchè è facile
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a che l'immagine degli oggetti vi si dipinga sopra ben nitida e distinta sia al centro, sia alle estremità. Tu osserverai quest’immagine coprendoti
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Operazione VI.
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, e vi si lascia per qualche tempo, trovasi che lo strato toccato dalla carta riceve un disegno molto più intenso di quello che si produsse sulle parti
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cure e le fatiche che vi avrai speso d’intorno nel seguire i minuti ed in apparenza puerili dettagli che siamo venuti indicando.
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VI. Preparare i liquidi sviluppatori.
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porosa, poco penetrabile dai liquidi che vi si versano sopra.
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6a Collodio senza etere (alcoleno). — Nel Photographic journal, 15 maggio 1862, vi è il seguente preparato del sig. Sutton:
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rosso; in questo caso non vi è altro inconveniente che nella maggior lentezza d’impressione fotogenica.
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Se infine vi è a dubitare, che il bagno non produca più buoni risultati per un eccesso di ioduro d’argento in soluzione, il che si riconosce da un
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OPERAZIONE VI.
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I liquidi fissatori si devono preparare e conservare fuori del gabinetto oscuro, sia perchè altrimenti vi sarebbe pericolo che nell’adoperarli
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operazione, siano all’ordine i liquidi fissatori, e che vi sia dell’acqua in abbondanza; che l’aria non sia agitata, perchè allora essa trasporta della
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Vi sono altre vie per intensare le prove, ma esse essendo meno convenienti di quella che abbiamo or ora accennata, perchè o sono più complicate e
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strato secco con alcool, quindi vi pone la tela incerata, e la lascia seccare prima di staccare lo strato dal vetro.
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immondizie, quindi vi si introduce la carta che venne destinata alla produzione della prova negativa. Non appena l’impregnazione apparisca essere uniforme, si
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Si introduce la carta iodurata nella soluzione (al buio s’intende) e vi si lascia per lo spazio di 5 minuti circa, ossia sino a che il coloramento
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OPERAZIONE VI.
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VI. Inverniciare ed inquadrare la prova.
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Vi è però una certa latitudine prima che il caso che ora enunciamo venga a manifestarsi. Così, rimanendo la soluzione del nitrato d'argento nel suo
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Vi sono negative molto chiare e trasparenti, le quali lasciano riprodursi con un buon sole nel breve spazio di due o tre minuti, od anche meno
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Nell’esposizione della carta sensibile, sia che vi sia molta, sia che vi sia poca luce, ovvero sia che si operi ai raggi del sole, sia che si operi
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quando non si introduce in esso che del cloruro d'argento. Se nel sensibilizzare la carta si fece uso di nitrato d'argento leggermente acido, vi è rischio
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Operazione VI.
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3 parti di olio di nafta rettificato ed 1 p. di benzina. Più vi sarà di benzina, più il dissolvente sarà attivo. Finalmente si lava con acqua per
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2° Si porta la carta impregnata di acetato di piombo sopra della soluzione di ioduro di potassio, vi si lascia per 3 minuti e si lascia sgocciolare.
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1° Si mette un foglio di carta sopra il bagno di acetato di piombo, vi si lascia per 5 minuti, si estrae, e si asciuga per carta bibula.
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